Emilio Pappagallo e Marco Biondi: il Rock italiano
today22 Maggio 2023
Argomento della puntata di oggi il Rock italiano, un genere oggi piuttosto maltrattato ma che ha una sua storia e che continuo ad avere un suo fermento musicale molto attivo. Fin dagli anni 50 e 60 si è guardato a quello che succedeva oltre oceano ma anche oltre Manica, per vivere quella rivoluzione musicale che il Rock ha portato, col Rock’n’Roll ma anche con il Beat e a seguire con tutte le varie evoluzioni.
Negli anni 60 ci sono state traduzioni piuttosto scellerate di brani dei Beatles, Stones, Bowie e molti altri, ma anche traduzioni che hanno funzionato molto bene come per esempio alcune dei Procol Harum o Mamas and Papas o di artisti magari oggi dimenticati ma che all’epoca avevano avuto fior di successi. Negli anni 70 grazie al Prog, il Rock italiano è diventato grande grazie a band come PFM, Banco, Orme, che si sono fatti conoscere anche all’estero. All’epoca altre grandi band erano gli Aera, Perigeo, New Trolls. C’era un grande movimento prog e rock jazz con band davvero molto molto interessanti.
Dagli anni 80 con il post punk italiano e soprattutto dagli anni 90 con l’alternative rock, il Rock Italiano è diventato grande e ancora oggi molte band di quel periodo influenzano la scena rock attuale. Band come Afterhours, Timoria, Marlene Kuntz, Bluvertigo, Verdena, Subsonica giusto per fare qualche nome, ancora oggi sono bene o male in attività (i Timoria con Omar Pedrini), e molte attuali band si ispirano ancora a loro.
Qualcuno sostiene che il rock italiano sia in crisi e lo sostiene proprio mentre una rock band italiana sta conquistando il mondo, i Maneskin. Band da molti odiata oppure peggio, nemmeno considerata dal mondo rock italiano. É come se in Italia tanti rockers si vergognassero dei Maneskin, una band che ha ottenuto risultati mondiali che nessuno in Italia aveva mai toccato. Chissà perché poi…
Ma a parte i Maneskin, sarebbe interessante chiedersi in quali condizioni versi il Rock italiano. Molti addetti ai lavori dicono che il rock italiano è morto, poi però ti accorgi che quello che l’italiano ama di più è la musica italiana e quando le band vanno in tour si riempiono i palazzetti e i club. E se è vero che i Litfiba si sono ormai sciolti ufficialmente è anche vero che i Negrita stanno tornando, che sono tornati i Verdena e i Marlene Kuntz, che Manuel Agnelli sta tornando finalmente alla musica con un progetto solista; che stanno per ritornare i Subsonica, che Vasco ritorna con l’ennesimo tour sold out e Ligabue fa lo stesso.
Il sito lascimmiapensa.it ha stilato una lista di 10 rock band italianeda ascoltare se vi piacciono i Maneskin.Fra le band consigliate i Fask, Ministri, Teatro degli Orrori, Litfiba, Afterhours, Zen Circus, Timoria, Sick Tamburo.
Il caso Lacuna Coil. Il gruppo nasce nel 1994 a Milano, fin dall’inizio i loro album ottengono un buon riscontro all’estero e in pochi anni si esibiscono in molti festival internazionali. Dopo circa 30 anni di attività i Lacuna Coil continuano ad essere una delle band italiane più conosciute all’estero, soprattutto negli Stati Uniti.
Il caso Vasco Rossi, che per qualcuno continua a non essere un artista Rock, ma in realtà dal vivo ha uno dei suoni Rock più potenti esistenti in Italia. Quando Vasco suona c’è sempre il sold out, i suoi concerti aggregano persone di diverse generazioni e di diverse culture, riempie sempre stadi e grandi spazi aperti. Poi magari dei suoi pezzi nuovi non frega più niente a nessuno, ma il suo repertorio resta nel cuore di milioni di persone ed ogni suo concerto rappresenta un evento. Caso italiano più unico che raro.
É curioso poi pensare come i 2 leader di 2 fra le band più interessanti del panorama italiano rock, siano poi diventati più personaggi televisivi che Rocker. Morgan e Manuel Agnelli, due fra le menti più illuminate della nostra musica, ad un certo punto hanno svoltato verso la tv diventando 2 personaggi di successo e passando entrambi da X Factor, un programma che il Rock l’ha sempre piuttosto trascurato fino a qualche anno fa.
Prima dei Manesklin,il gruppo rock italiano che aveva ottenuto più successo nel mondo è stata la PFM, con i loro successi in UK, in Giappone e soprattutto in USA. Nel 1974 la PFM organizzò un tour in Usa e Canada insieme al chitarrista inglese Peter Frampton. Iniziarono da NYC nel luglio di quell’anno. Pianificata inizialmente solo per 60 giorni, la permanenza in America si estese ben oltre, mettendo a dura prova la stabilità dei musicisti.
Lo schedule originale prevedeva circa 15 concerti da tenersi nei mesi di luglio e di agosto negli States e in Canada, ma il successo riscosso impose al gruppo di tornare a novembre e questa volta, a tempo indeterminato. Nel corso della sua permanenza in Usa, la Premiata dovette superare molte avversità tra cui la fatica di sostenere anche due concerti al giorno (“suonavamo di pomeriggio per coprire le spese e di sera per guadagnare” – cfr. Di Cioccio), la nostalgia affettiva e persino un furto degli strumenti poco prima del concerto con i Santana il 25 luglio al Paramount Northwest di Seattle.
Le soddisfazioni però furono incomparabili tra cui l’aver suonato con nomi quali Poco, Santana, Beach Boys, Allmann Brothers Band, Aerosmith, ZZ Top e Peter Frampton e di essere stati promossi da semplice “Special guest” a “Top of the Bill”. Il gruppo, appunto, ripartì per New York a metà novembre. La Pfm si alternava come attrazione principale a una star come Peter Frampton che da quella tournèe avrebbe estratto il fortunatissimo “Frampton comes alive!” (25 milioni di copie vendute). Ad un certo punto, tensioni interne e certi fatti accaduti, fecero decidere alla PFM di rientrare in Italia.
La PFM prima durante e dopo quella tourné ha pubblicato per i mercati anglosassoni 2 album in lingua inglese, Photos of Ghost e The World Became The World, versioni inglese degli album Per Un Amico e L’Isola di Niente e PFM Cook versione inglese di PFM Live in USA.
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today22 Maggio 2023
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